Questo capitolo di Giovanni si apre con un tentativo di lapidazione, quello della donna adultera, e adesso ci troviamo di fronte a degli uomini che vogliono lapidare Gesù.
Ma queste persone sono adulte?
Di fronte a una questione importante, a una provocazione che viene dalla realtà, dalla viva voce di Dio, reagiscono “bannando” dalle loro mente la persona che hanno di fronte: “tu non puoi esistere, mi dai fastidio e ti elimino”. Ed eccoli con le pietre in mano.
Più che adulti sembrano adulteri, Ad alterum, adulterati, diventati diversi, non più uomini, corrotti nel cuore.
Incapaci di relazioni solide, perché non solidi in se stessi, crollano di fronte a chi hanno di fronte. E per non accettare la loro contraddizione eliminano chi gliela fa emergere. L’adultera aveva messo in luce il loro adulterio, quello profondo, ora manifesto di fronte al non voler accettare Lo Sposo, Gesù.
Chiedo a Gesù di avere un rapporto adulto con lui. Di non lasciarmi corrompere il cuore dalla falsa immagine di me, dall’idea di non aver bisogno di salvezza. E così chiedo di aiutarmi a non eliminare il prossimo solo perché fa emergere le mie contraddizioni che io chiamo “fastidio “.
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