martedì 21 aprile 2020

Primo incontro: Vedere la bellezza

La resurrezione dell’apostolo

Per cominciare a conoscersi meglio, attraverso il Signore, è decisamente una cosa buona vederci con il suo sguardo. Il comandamento evangelico di non giudicare non è infatti solo rivolto al prossimo. Certamente non è cosa buona giudicare il prossimo, ma anche il giudizio verso noi stessi rischia di essere davvero paralizzante: o ci si assolve o ci si condanna; in entrambi casi la tensione è verso una chiusura all’opera dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo è infatti il “paraclito “ cioè il parà-Kaleo, il chiamato vicino, ad-vocatus, avvocato. Dio non è un pubblico ministero, ma colui che fa la sua giustizia rendendo giusto l’uomo.

Un altro importante inganno è quello di sentirsi indietro, pensarsi in ritardo rispetto al cammino di fede. Le parole mortifere sono “ormai” e “fanno tutti cosi”. Una rassegnazione spirituale che spezza il fiato.

Iniziamo allora il nostro percorso prendendo in esame il brano del Vangelo secondo Giovanni, la apparizione a Tommaso. Dopo la Resurrezione di Gesù assistiamo a quella che possiamo definire la resurrezione dell’apostolo.



Vangelo Secondo Giovanni Capitolo 20

[24]Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. [25]Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
[26]Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [27]Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». [28]Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».


Considerazioni

Intanto Tommaso è detto didimo , che vuol dire gemello. Gemmello di chi? Gemmello di chi legge il Vangelo, di ogni credente. Occorre allora una certa simpatia per questo apostolo che molto spesso abbiamo considerato come esempio da non prendere in considerazione: “Essere come Tommaso”.
La scena che riguarda Tommaso si svolge otto giorni dopo la apparizione di Gesù ai discepoli. Tommaso era fuori dal cenacolo, forse era l’unico che aveva il coraggio di uscire e non si nascondeva, o anche è probabile che volesse un po’ di tempo per se. Possiamo immaginarci tante motivazioni che portano a stare lontani da una comunità. Ci può essere anche il desiderio di “prendersi un po’ d’aria” perché la comunità è troppo soffocante.

Ritorna e gli viene data la notizia della apparizione di Gesù. Gli altri discepoli sono entusiasti e vogliono trasmettere questa gioia al loro compagno. Sono quindi molto carichi e motivati, anche decisamente diversi da come li aveva lasciati Tommaso quando era uscito per i fatti suoi. Di fatto questi apostoli hanno avuto una esperienza che li ha cambiati ma questa nuova visione della vita non ha ancora raggiunto Tommaso. Cercano allora di persuaderlo, ma non ci riescono: Tommaso vuole vedere e toccare l’amore con i suoi occhi e con le sue mani, vuole fare lui la stessa esperienza.
Sembra un caso perso, forse alcuni degli apostoli avrà pensato veramente male di Tommaso, qualcuno avrà creduto che era ormai un caso perso.

Dopo otto giorni Gesù appare al gruppo degli apostoli e questa volta Tommaso è con loro. Tommaso ha la sua occasione!!!! Forse anche lui avrà pensato che per lui non c’era più alcuna possibilità: “Ormai per me è fatta, io sono fuori”.

Gesù invece acconsente a farsi vedere, sa che la bellezza va vista, va toccata. 
Tommaso cosa fa? Tende le mani verso .... no!!! Tommaso non tocca, ma vede il Gesù con il quale aveva mangiato, dormito, il suo compagno di vita per alcuni anno e dice: “Mio Signore mio Dio”. Rivede l’amico e lo riconosce Dio, anzi, il Suo Dio, quello con il quale avrà sempre un rapporto personale.
Vede la bellezza ma scende il profondità; la bellezza lo interpella e lui entra nella relazione vera. Non rimane un fatto estetico, che lo attrae, ma diventa una relazione stabile.

Cosa vede Tommaso? Guarda le ferite di Gesù? Certamente vede le ferite di Gesù, ma di fatto ha guardato in esse le sue. Gesù è l’amore che prende su di sé le ferite dell’amato


Che domande porci.

Tommaso è fuori dal cenacolo.
Senti il desiderio di un po’ di spazio nella relazione di coppia? O in generale nelle relazioni? Come le vivi, con senso di colpa, o con serenità’?
Quali sono le motivazioni che ti spingono a stare un po’ da solo?

Gli apostoli fanno una esperienza che Tommaso non vive personalmente

Ognuno di noi fa le sue esperienze personali. Non è detto che l’altra persona che sta con noi le viva allo stesso modo. Forse non le sta nemmeno vivendo. 
Come comunichi le tue esperienze? Come vivi la reazione dell’altro dopo avergliele comunicate? 
Quali metodo ti sembra più funzionale per fare vivere all’altro la tua esperienza? (Per Persuasione, per  Attrazione, Dando Esempio ....)
Se l’altro non ti capisce cosa pensi? (Non capisce niente/ Non mi capisce / non riesco ad immaginare che non possa capire .....ecc)

Se l’altra persona fa un percorso importante nella fede, tu ti senti indietro? TI senti escluso da quella esperienza o pensi a una differente possibilità

Tommaso vuole vedere la bellezza. Verrebbe da dire che Tommaso domandi: “Fammi vedere come mi ami”.
Come mostri la tua bellezza?
Come l’altro reagisce alle tue manifestazioni di bellezza?

Tommaso passa dalla bellezza alla relazione stabile, vede la bellezza ma poi scende in profondità
La bellezza del tuo partner dove ti porta? Cioè ti sei fermato alla esteriorità, fisica, intellettiva, caratteriale? In poche parole la bellezza dell’altro è un appello per te a crescere?
Cosa è stabile nella vostra relazione? 

Tommaso vede nelle ferite di Gesù le proprie.
TI stai facendo carico della ferite del tuo partner?
Le stai offrendo a Gesù? Oppure stai solo “stigmatizzandole”?






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