Atti 3, 1-10 ; Luca 24, 13-35
Uno storpio ai margini che desidera camminare; due discepoli, uno senza nome, dal cuore triste in direzione ostinata e contraria: icone del profondo vero desiderio di felicità mutilato, impedito dalla mondanità che non ti offre salvezza ma solo illusioni.
Il tema è il camminare, nella direzione corretta , con la compagnia giusta.
Di fronte a queste situazioni l’annuncio di un incontro: il crocifisso risorto, l’unica ricchezza.
Pietro condivide questo dono, la sua esperienza con il vero amore: Gesù.
E così anche i due discepoli sconsolati fanno esperienza di questo amore, arde il loro cuore. E dopo una sosta eucaristica riprendono strada.
E così si rimettono in cammino sulla Via.
In questo periodo vedo quanto sono effimeri i lustrini della mondanità, quante parole vuote alla ribalta.
Noto quanti parlano da “palcoscenici”; mentre Gesù parla dalla Via, nella Via cammina con me, ti offre la Via.
Nel quotidiano delle persone in ombra percepisco desiderio di Dio, un voler seguire: le persone concrete vogliono una Via da condividere, una direzione da seguire; non certamente vedere un palco davanti al quale stare paralizzato.
Lo vedo nel piacere che qui a Parodi proviamo nel camminare insieme, che trova subito la forza quando condividiamo una preghiera, nel momento in cui alziamo lo sguardo, o ci incoraggiamo riconoscendoci.
E così vedo la solitudine di chi è sconsolato, subito rinfrancato dalla eucarestia, dalla parola di Dio.
Queste letture mi portano all’essenziale: Gesù, la sua Parola, il suo Pane, stare sulla Via.
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